Dall’uscita in giardino al museo virtuale
L’idea del Museo Virtuale dei Piccoli Animali viene quasi da sé: mettere on line il risultato delle uscite nella natura sotto casa e chiedere ai bambini del mondo di fare altrettanto, disponendo il materiale in una cornice scientificamente corretta.
Quello che mi piace in questa esperienza è la semplicità ed efficacia dell’approccio. Sono trent’anni che sperimento percorsi con i bambini e so che tutte le volte che, invece di volergli insegnare le cose, qualunque cosa, si riesce a partire da quello che i bambini sono e sanno, si ottengono risultati migliori. Però in questo caso, davvero una sola uscita produce effetti immediatamente sorprendenti e straordinari.
L’uscita
Succede questo: con i bambini delle primarie o dell’ultimo anno di scuola dell’infanzia, si esce nel giardino o cortile della scuola in cerca dei piccoli animali, insetti, ragni, millepiedi, lumache, per catturarli con la videocamera o la macchina fotografica. Non occorre un parco con florida e ricca vegetazione, anzi, è impressionante come a volte in ambienti apparentemente miseri si nascondano autentiche sorprese. Non a caso la mostra fotografica nata dall’esperienza di Brescia si chiama “Concittadini inaspettati”.
I bambini sono bravissimi a scovare mezzi digitali sufficientemente facili da usare: quasi sempre si raccolgono immagini belle e originali, “competitive” con quelle che i bambini di oggi sono abituati a consumare, in TV, nei videogiochi. Soprattutto, le sentono loro. Il “segreto” sta proprio nel mettere insieme e d’accordo in modo “naturale” l’esplorazione d’ambiente, lo scavare per terra con le mani, con l’utilizzo finalmente attivo dei mezzi tecnologici, non per consumare, ma per produrre. E non è solo documentazione: nei piccoli visori a cristalli liquidi infatti, la larva, la formica, la coccinella, si vedono subito molto ingranditi, svelando “in diretta” particolari sconosciuti, e a ogni ripresa, a ogni scatto, anche quando li effettua un adulto, assiste e partecipa una piccola folla di bambini, che commentano, collaborano, “fanno la regia”. Ogni piccolo animale di turno è osservato dal vivo e contemporaneamente anche nel display, stando dietro all’operatore.
I documenti
Il secondo passaggio è, dopo, rivedere la documentazione prodotta. Il video, con i primi piani dei movimenti dei piccoli animali e nel sonoro tutta l’emozione dell’incontro data dalle voci dei bambini (a proposito, ascoltando in stereo, cosa che a scuola non si fa quasi mai, facilmente si può cogliere anche la dimensione “spaziale”, con i suoni che arrivano da direzioni diverse!), per essere davvero efficace va montato. Piace moltissimo se mostrato ad altri bambini, che immediatamente ci si identificano e subito hanno voglia di esplorare anche loro. E le fotografie, grazie alla definizione molto più alta, permettono letteralmente di “contare i peli delle mosche”. Abbiamo materiale perfetto per comunicare, condividere l’esperienza. Altri bambini si appassionano, e subito fanno a gara a raccontare tutto quello che sanno, con contributi a volte sorprendenti. Ma, grazie a internet, possiamo davvero “scambiarci le figurine” con tutti i bambini del mondo!
La condivisione, il museo
L’idea del Museo Virtuale dei Piccoli Animali viene quasi da sé: mettere on line il risultato delle uscite nella natura sotto casa e chiedere ai bambini del mondo di fare altrettanto, disponendo il materiale in una cornice scientificamente corretta. Proprio i nomi scientifici degli animali (apparentemente difficili ma, tutto sommato, non più dei Pokémon!) offrono un’opportunità straordinaria, essendo esattamente gli stessi in tutto il pianeta! Così, a parte le pagine introduttive nelle lingue nazionali, ho pensato di organizzare l’esposizione basandomi su questi nomi scientifici e sull’inglese (tutto sommato, pochi termini utili con cui familiarizzare, in una lingua che comunque tutti studiano). Il Museo è stato pubblicato sul web il 9 febbraio 2010, con immagini dalle mie esperienze con i bambini e altre aggiunte da me dove serviva. Adesso sto aspettando che incominci ad arrivare materiale dai corrispondenti che, da diversi Paesi, hanno già aderito al progetto. Le prime foto, me le hanno annunciate dall’Iran!
The Virtual Museum of Small Animals is on line. From the direct experience with children of primary and kindergarten schools, exploring the nature close to them, a collection of pictures, drawings, videos, as well as a short introduction to the classification of living beings. Contents are coming from all around the world.
Il Museo Virtuale dei Piccoli Animali è on line. Dall’esperienza diretta con i bambini della scuola primaria e dell’infanzia, all’esplorazione della natura sotto casa, un catalogo di fotografie, disegni, video, e anche una breve introduzione alla classificazione degli esseri viventi. Materiali stanno arrivando da tutto il mondo.
Paolo Beneventi